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Nonostante la pandemia da Covid-19 e gli shock esterni, la Tanzania gode di una forte crescita economica e una inflazione relativamente bassa

Briciole di pane

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26/04/2022

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Notizie sul Paese

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Punti salienti

  • La situazione politica in Tanzania è relativamente stabile, come dimostrato dalla transizione pacifica dopo l’inaspettata morte del presidente precedentemente in carica.
  • L’attuale Presidente Hassan ha cercato di migliorare le relazioni con gli investitori esteri e il FMI.
  • Il disavanzo di parte corrente è previsto in aumento a causa dell’aumento dei prezzi del petrolio e le costanti importazioni legate alle infrastrutture.
  • L’alto livello del debito con l’estero in percentuale ai ricavi da esportazioni resta fonte di preoccupazione.
  • Outlook stabile per i rating di rischio politico e rischio legato al business di Credendo.

Pro

Vasta quantità di risorse naturali
Relazioni con investitori e FMI in miglioramento
Finanze pubbliche solide

Contro

Elevato rapporto debito estero/entrate di parte corrente
Vulnerabile ai cambiamenti climatici (es. siccità)
Vulnerabile a ondate Covid-19

Capo di Stato e di Governo

Presidente Samia Suluhu Hassan

Popolazione

59,7 milioni (2020)

PIL pro capite

USD 1.080 (2020)

Categoria di reddito

reddito basso

Principali prodotti esportati

Oro (32,3% delle entrate correnti totali), Trasporti (27,5%), Alimentari (9,7%) e Viaggi (9,3%)

Transizione pacifica dopo l’inaspettata morte del presidente precedentemente in carica

La situazione politica in Tanzania è relativamente stabile, considerando che l’ex Vicepresidente Samia Suluhu Hassan è stata investita della carica di Presidente nel marzo del 2021, appena un paio di giorni dopo l’improvvisa morte del Presidente John Magufuli (probabilmente dopo aver contratto il Covid-19). Da allora, la Presidente Hassan ha consolidato la propria posizione all’interno del Partito della Rivoluzione (Chama Cha Mapinduzi (CCM)), in cui il potere è fortemente centralizzato ed era detenuto saldamente dal Presidente Magufuli. Il partito domina la scena politica in Tanzania, con il controllo del 97% dei seggi eletti nella Assemblea Nazionale. La Presidente Hassan dovrebbe restare al potere fino al termine del mandato presidenziale di Magufuli nel 2025. Successivamente sarà una probabile candidata per le prossime elezioni presidenziali previste per il 2025.

Relazioni con gli investitori esteri e il FMI in miglioramento

La Presidente Hassan ha cercato di migliorare le relazioni governative con gli investitori, che sotto la presidenza di Magufuli erano diventate molto tese. Il nuovo regime ha nominato ministri favorevoli al business e sembra intenzionato a migliorare gli attuali meccanismi di risoluzione delle controversie per attirare nuovi investitori esteri. La Presidente Hassan sta chiedendo alla comunità dei donatori e agli investitori esteri di finanziare diversi progetti, che spaziano da progetti volti a migliorare l'amministrazione pubblica, alle infrastrutture di trasporto, al progetto LNG, possibili grazie alle vaste risorse di gas offshore della Tanzania. Anche le relazioni con il FMI sono migliorate, come dimostra l’approvazione del finanziamento di emergenza nel 2021 dopo anni di contrasti con l’ex Presidente Magufuli, che aveva bloccato la pubblicazione del Report conclusivo relativo alla Consultazione sull’Articolo IV del FMI a causa delle critiche espresse dal FMI in merito alle politiche macroeconomiche imprevedibili e le statistiche inaffidabili.

Forte crescita nonostante la pandemia da Covid-19 in corso

Negli ultimi due anni la crescita economica in Tanzania è stata sostenuta, con una crescita media del PIL reale pari al 4,8%  nonostante la pandemia da Covid-19 e i livelli inferiori di turismo a causa delle restrizioni di viaggio internazionali – prima della pandemia il settore turistico rappresentava quasi un terzo delle entrate correnti. Nel 2022 si prevede che la crescita economica continui ad essere forte: secondo il World Economic Outlook del FMI (aprile 2022), le previsioni relative alla crescita del PIL reale si attestano al 4,8 % per il 2022 (vedi grafico 1). Tale crescita è sostenuta principalmente dal settore agricolo e dagli investimenti pubblici, e la ripresa dei ricavi turistici dovrebbe sostenere ulteriormente la crescita nell’anno in corso. Come è ovvio, i rischi di ribasso rispetto a tale previsione risiedono nella pandemia da Covid-19, dato il basso tasso di vaccinazione, con solo un 3% della popolazione totale vaccinata – e nella vulnerabilità agli eventi climatici, quali la siccità. Il conflitto tra Russia e Ucraina non ha alcun impatto diretto sul paese, in quanto gli scambi commerciali con entrambi i paesi sono limitati. Dato che la Tanzania è un esportatore netto di prodotti alimentari, la posizione in valuta estera trarrà beneficio dal rincaro dei prezzi degli alimentari, mentre il rialzo dei costi energetici avrà un impatto negativo. Sebbene non sia l’attuale scenario di base, una recessione economica globale a causa delle tensioni geopolitiche potrebbe incidere sul paese, in particolare se dovesse colpire i partner commerciali regionali e/o la Cina.

Probabile un aumento dell’inflazione, ma dovrebbe rimanere moderata

Negli ultimi anni l’inflazione in Tanzania è stata relativamente bassa (vedi grafico 2), e un elemento importante è stata la stabilità del tasso di cambio fra lo scellino della Tanzania e il dollaro USA. Sebbene lo scellino della Tanzania sia una valuta fluttuante, dal 2019 ha seguito molto da vicino il dollaro USA. Tuttavia, come in molti altri paesi, è probabile che l’inflazione annuale (pari al 3,7% in febbraio 2022) aumenti a causa del rialzo dei prezzi internazionali del petrolio, soprattutto dato che la Tanzania è un importatore netto di petrolio. Ciò detto, non si prevede una impennata dell’inflazione simile a quanto registrato in altri paesi a livello mondiale, dato il tasso di cambio stabile e l’adeguata offerta alimentare nazionale che protegge in larga parte il paese dall’aumento dei prezzi internazionali degli alimenti.

Le finanze pubbliche si mantengono relativamente solide

L’incidenza del debito del settore pubblico della Tanzania sul PIL è relativamente moderata. Il rapporto dovrebbe rimanere relativamente stabile nei prossimi anni, nonostante i disavanzi di bilancio dovuti alla prevista forte crescita del PIL reale (vedi grafico 3). Si prevede che i disavanzi di bilancio saranno finanziati principalmente da crediti domestici, che includono il rinnovo del debito, crediti non agevolati con l’estero, finanziamenti a fondo perduto e legati a specifici progetti. Il governo della Tanzania intende inoltre completare il processo di rating del rischio di credito sovrano, che faciliterà l’accesso ai mercati finanziari globali attraverso l’emissione di Eurobond.

Il disavanzo di parte corrente è previsto in aumento a causa del rialzo dei prezzi del petrolio

Nell’ultimo decennio la Tanzania ha registrato deficit strutturali di parte corrente a fronte di forti importazioni legate alle infrastrutture. Tuttavia, a partire dal 2016 il disavanzo delle partite correnti si è significativamente ridotto, arrivando ad una media del -2,5% circa del PIL (vedi grafico 3), principalmente grazie a prezzi del petrolio storicamente più bassi e un aumento dei ricavi da oro – la principale fonte di entrate da esportazioni, pari ad un terzo delle entrate di parte corrente nel 2021. Nel 2022, si prevede che il deficit di parte corrente aumenti al -4,3% del PIL  dato che l’atteso aumento dei ricavi da turismo, alimenti e oro molto probabilmente non riuscirà a compensare il rialzo dei prezzi internazionali del petrolio. Inoltre, la Presidente Hassan deve mantenere l’impegno rispetto ai grandi progetti infrastrutturali quali la centrale idroelettrica, le infrastrutture ferroviarie e un terminale LNG, mantenendo gli elevati livelli di importazioni infrastrutturali. Storicamente i disavanzi di parte corrente sono stati finanziati dai flussi di IDE e da finanziamenti esteri, tendenza che si prevede continuare; quindi, il debito estero nominale della Tanzania è destinato a crescere. Sebbene il rapporto tra debito estero lordo e PIL abbia subìto solo un graduale deterioramento e sia probabile che rimanga ampiamente stabile vista la rapida crescita del PIL nominale, resta il problema legato al fatto che l’aumento dell’indebitamento con l’estero non viene controbilanciato da un paritetico aumento delle entrate di parte corrente. Inoltre, a fronte del rialzo dei tassi di interessi USA, è probabile che l’accesso ai finanziamenti esteri non agevolati risulti più difficile e oneroso. 

Outlook stabile per i rating del rischio politico e del rischio legato al business di Credendo

Il rating del rischio legato al business è stato recentemente rivisto al rialzo (categoria D/G), e l’outlook è stabile. Il rischio legato al business è sostenuto dalla forte crescita economica, un tasso di cambio relativamente stabile e inflazione bassa; anche il rating di rischio politico a breve resta stabile. La classificazione del rischio è stata rivista al rialzo a Settembre 2021 (con promozione alla categoria 3/7) grazie alla crescita e al livello adeguato delle riserve valutarie con copertura delle importazioni pari a circa cinque mesi e mezzo a gennaio 2022, e al rapporto sostenibile tra debito estero a breve termine e le entrate correnti. Ciò detto, un eventuale deterioramento delle condizioni finanziarie, ad esempio a causa delle restrizioni monetarie negli Stati Uniti o al peggioramento delle tensioni geopolitiche, potrebbe porre dei rischi. Il rating di rischio politico di medio/lungo termine è stabile (categoria 6/7) dopo il declassamento attuato l’anno scorso, sebbene l’elevato livello del debito estero in percentuale alle esportazioni continui ad essere fonte di preoccupazione – tenuto conto però che l’atteso aumento delle entrate turistiche e le elevate esportazioni di prodotti agricoli e oro dovrebbero riuscire a contenere tale rapporto nel medio termine.

Analisti: Jolyn Debuysscher J.Debuysscher@credendo.com e Jonathan Schotte J.Schotte@credendo.com

26/04/2022

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